Il Progetto Ecomuseale in Val Taleggio
Un processo in rete
Nel 2004 i Comuni di Taleggio e Vedeseta hanno iniziato a lavorare per ideare e sviluppare questo nuovo metodo di valorizzazione del patrimonio culturale e sociale. In novembre hanno così presentato in Regione Lombardia un progetto di sviluppo ecomuseale, seguito immediatamente da un progetto sul sistema culturale locale (che associava la Val Taleggio, fulcro delle azioni, a realtà ecomuseali limitrofe in Valle Brembana, Valle Imagna e Valsassina) presentato in Fondazione Cariplo, entrambi approvati. I progetti hanno inteso creare le condizioni per valorizzare il patrimonio locale al servizio dello sviluppo locale, attraverso: interventi strutturali su edifici e beni come sedi museali per il recupero dell’identità e della storia vallare con metodologie innovative e centri di accoglienza per i visitatori; l’individuazione di percorsi, itinerari tematici e strumenti di fruizione del territorio; la promozione di nuovi modelli di ricettività; l’incontro, l’ascolto, la formazione e il coinvolgimento della comunità in azioni di sviluppo locale, di carattere culturale, sociale ed economico.
L’Ecomuseo “Val Taleggio – Civiltà del Taleggio, dello Strachitunt e delle Baite tipiche” è stato riconosciuto da Regione Lombardia con d.g.r. n. VIII/7873 del 30 luglio 2008 assieme ad altri 17 ecomusei lombardi, che hanno costituito la Rete Ecomusei Lombardia come luogo di formazione, confronto e condivisione di buone pratiche di sviluppo. Per gli Ecomusei riconosciuti Regione Lombardia ha inteso negli anni 2008 e 2009 concedere contributi su bando per consentire lo sviluppo di una progettualità negli ambiti della sensibilizzazione, dello studio e ricerca, dell’educazione, della valorizzazione. L’Ecomuseo Val Taleggio ha ottenuto per questo risorse che nell’anno 2009 e in quello 2010 permettono la realizzazione di azioni che vadano ad implementare il patrimonio culturale materiale e immateriale, raccogliere le memorie, sensibilizzare la comunità così come gli operatori economici, sviluppare politiche di prodotto turistico, educare le giovani generazioni e proiettare l’Ecomuseo verso uno sviluppo durevole e sostenibile.